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Il Cloud al servizio degli studi professionali

L’attenzione verso queste categoria professionali nasce dall’osservazione della realtà: l’ecosistema imprenditoriale italiano, composto per la maggior parte da micro e piccole imprese, senza il contributo dei commercialisti ed esperti contabili, non potrebbe svolgere direttamente molti importanti processi amministrativi, contabili e fiscali. Questi professionisti presidiano solitamente interi processi lavorativi in ambito amministrativo, fiscale, contrattualistico, e diventano veri e propri consiglieri degli imprenditori per le scelte strategiche inerenti la loro azienda.
Il Commercialista è, quindi, sia parte integrante delle aziende clienti, sia azienda esso stesso, perché gestisce o lavora in studi professionali che rispondono esattamente a tutte le logiche di mercato a cui rispondono le aziende. La crisi economica ha reso necessario, tanto per le imprese quanto per i commercialisti, recuperare livelli superiori di efficienza interna, riducendo gli sprechi e, soprattutto, ottimizzando i processi lavorativi, comprimendo le attività a basso valore come l’inserimento della prima nota contabile.

I commercialisti e gli Esperti Contabili si possono definire gli “Outsourcer per eccellenza” delle aziende, che siano esse micro, piccole o medie imprese: essi presidiano importanti processi amministrativi, contabili e fiscali e sono la prima figura professionale che si affianca a una PMI fin dalla sua nascita.
Il 96% dei Commercialisti offre servizi di gestione della Contabilità alle imprese (società di capitali, società di
persone, ditte individuali e liberi professionisti) e l’84% si occupa della dichiarazione dei redditi.

Queste attività sono “tradizionali”, o tipiche della categoria, e sono altamente “labour intesive”, ovvero caratterizzate da un elevato tasso di lavoro operativo e manuale, come il data entry e il controllo dei giustificativi, che occupano mediamente il 60% del tempo del personale di Studio, compreso di quello dei Professionisti.

Purtroppo sempre più spesso la percezione degli imprenditori nei confronti di queste attività “tradizionali” è
quella di acquistare una “commodity”, ovvero di un servizio non differenziale per l’azienda e che può essere erogato da qualsiasi Commercialista in modo indifferente, o addirittura di mero adempimento burocratico senza nessuno scopo utile all’azienda.

Questa situazione è provocata da due fattori in particolare: un aumento della concorrenza sulle attività tradizionali –non solo dei “colleghi”, ma soprattutto di nuove figure quali i CAF e le Associazioni di Categoria- e una complicazione legislativa che per il Commercialista si traduce in lavoro aggiuntivo che non viene percepito dal Cliente. Ne consegue che spesso i clienti vanno alla ricerca del fornitore che applica i prezzi più bassi, senza riuscire a giudicare la qualità del servizio.
In aggiunta a ciò e in ottica di mercato, è necessario per questi cercare nuove aree di business o nuovi canali di vendita.
I commercialisti, o almeno una parte di essi, si stanno infatti accorgendo del cambiamento in atto, dovuto sia alle dinamiche del mercato di riferimento, che indotto dalla legislazione e dalla Pubblica Amministrazione, che trasferisce alcuni adempimenti e controlli ai Comemrcialisti, imponendo l’utilizzo di strumenti digitali nella comunicazione tra Impresa – Commercialista – Pubblica Amministrazione.
Alcuni esempi sono il Processo Civile Telematico, che coinvolge i commercialisti in qualità di Curatori Fallimentari, l’obbligo della Posta Elettronica Certificata per i Professionisti o ancora l’obbligo di utilizzare le firme digitali, come la smart card per l’invio dei dichiarativi.
I Commercialisti potrebbero sfruttare a loro favore i cambiamenti in atto e accogliere e utilizzare a proprio vantaggio le nuove tecnologie, percependole come strumenti abilitanti a nuove opportunità di business o di competenza piuttosto che come un ulteriore aggravio all’operatività giornaliera.
Una maggiore informatizzazione degli studi di commercialisti, potrebbe supportare la maggior parte dei processi lavorativi – sia amministrativi, sia di business – consentendo di comprimere il tempo dedicato ad attività necessarie ma non a valore aggiunto per i clienti.
Quali possono essere gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione e che possono essere nuovi servizi che i commercialisti possono offrire ai propri clienti?
1. Il data-capturing, che permettono di “leggere” e inserire automaticamente i dati nel gestionale di Studio
2. I Portali, che permettono il caricamento via web di documenti da condividere con il Cliente
3. La conservazione sostitutiva dei documenti, che permette di eliminare la carta

Questi sono solo alcuni dei servizi che potrebbero essere implementati grazie al Cloud e che permettono di ridurre fortemente il tempo dedicato alla gestione di questo tipo di attività, liberando il tempo del personale di studio per svolgere altre attività a maggiore valore aggiunto come, per esempio, le attività consulenziali, meglio remunerate dai clienti, oppure il presidio su un maggior numero di clienti per singola persona, oppure, ancora, un maggior controllo sulla solvibilità della clientela anche in fase di selezione iniziale.

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